(Obersontheim, Württemberg, 1739 - Stoccarda 1791) scrittore tedesco. Fondò ad Augusta, nel 1774, la «Deutsche Chronik» (Cronaca tedesca), organo di diffusione delle idee politiche dello Sturm und Drang; vi pubblicò articoli e poesie a favore dei coloni americani e contro l’oscurantismo religioso e il dispotismo, oltre che favole esopiche e liriche d’intonazione popolaresca che ebbero grande successo. Incarcerato (1777) dal duca del Württemberg, e liberato solo dieci anni dopo, per intervento della corte di Prussia, di cui aveva lodato l’assolutismo illuminato, divenne per gli intellettuali progressisti del suo tempo un simbolo della libertà conculcata. Dopo la liberazione poté riassumere a Stoccarda la direzione del suo giornale. Fra le sue opere sono notevoli soprattutto le poesie, in parte influenzate da Klopstock e spesso caratterizzate da una violenta denuncia della situazione politica (La cripta dei principi, Die Fürstengruft, 1781; Canto del capo, Kaplied, 1787). Esercitò una notevole influenza sul giovane Schiller, che gli deve tra l’altro il tema dei Masnadieri.